La tecnica dell’acquerello rappresenta per me una vera e propria ossessione: un linguaggio di cui non ho ancora trovato le parole giuste, un territorio senza punti cardinali, una stanza senza pareti. Date la mia formazione e vocazione grafica, per cui i punti fermi e le regole sono prerogative per sviluppare un elaborato, trovarmi davanti all’impalpabilità delle sfumature, all’ingovernabilità dell’acqua, mi porta alla pura follia. Sono in continuo studio, e mi sento in uno stato di grazia, frustrata e felice.